Un barografo aneroide, quindi analogico, utilizzato ai primi del Novecento è principalmente formato da:
- una cassa di legno con la faccia frontale di vetro;
- una pila di capsule metalliche sovrapposte collegate tra loro, sensibili alla pressione atmosferica, tramite la quale modificano il loro volume;
- una punta scrivente;
- un sistema meccanico che permette di trasmettere le variazioni di volume delle capsule alla punta scrivente;
- un cilindro rotante, normalmente in ottone;
- un meccanismo a orologeria caricabile con una chiave, che fa ruotare il cilindro a velocità costante;
- un foglio di carta avvolto sul cilindro sul quale la punta scrive, in cui vi è prestampato un grafico: con in ascissa il tempo e in ordinata il valore della pressione atmosferica.
Il barografo digitale è il più utilizzato ai giorni nostri ed è formato da:
- un barometro elettronico che rileva la pressione atmosferica;
- un software che processa e registra i dati in arrivo dal barometro;
- un display per la visualizzazione dei grafici dell'andamento della pressione.
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